Il piede piatto

il piede piatto (ples planus) o piatto-valgo è una condizione congenita o acquisita caratterizzata dalla caduta dell’arco longitudinale interno del piede (voltaplantare).

E’ una condizione comune nei bambini, che spesso si risolve poco prima o durante l’adolescenza. Può essere considerata una condizione fisiologica  se il piede si presenta flessibile, senza dolore e senza alterazioni funzionali. In un numero più ristretto di casi il piede piatto può diventare doloroso  e rigido, segni questi che sottendono ad una condizione patologica.

Non esistono attualmente indicazioni in letteratura che possano identificare quali casi da adulti potrebbero andare incontro a dolore e disabilità, per questo è importante monitorare nel tempo l’evoluzione del piede di un bambino grazie al proprio fisioterapista specializzato.

Lo sviluppo dell’arco longitudinale mediale del piede lo si raggiunge dopo diversi anni con un ampio spettro di normali varianti individuali. Quando il bambino inizia a camminare il pannicolo adiposo della pianta del piede presente nella prima infanzia si assottiglia e dai due anni in poi inizia ad intravedersi l’arco longitudinale mediale quando fuori carico.

Normalmente l’arco si forma entro i 10 anni di età. I fattori che concorrono allo sviluppo o al mantenimento di un piede piatto sono: peso corporeo eccessivo, il genere maschile, elevata lassità articolare, abitudini posturali, posizione seduta a W.Per semplicità potremmo dividere il piede piatto in due categorie: piede piatto flessibile (95% dei casi) e piede piatto rigido. Il fisioterapista potrà stabilire a quale delle due categorie appartiene con dei test clinici.

Il piede piatto rigido non è fisiologico, è associato a dolore e ad una patologia sottostante, richiede un consulto ortopedico.Il trattamento di un piede piatto flessibile con o senza sintomi è quasi sempre di tipo conservativo ovvero non richiede chirurgia.

Il fisioterapista specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici dell’accrescimento attraverso una valutazione approfondita potrà definire  un piano  di trattamento efficace basato sulle migliori evidenze scientifiche.
La valutazione fisioterapica, dopo un’attenta anamnesi, prevede:
– stima della lassità generalizzata e di quella del piede
esame del comportamento posturale della persona
test funzionali
– valutazione della morfologia e comportamento motorio della colonna vertebrale, del bacino, dell’arto inferiore
esame del retropiede del mesopiede e dell’avampiede
– esame muscolare

Il trattamento fisioterapico per il piede piatto non solo del bambino ma anche dell’adulto  con o senza sintomi prevede:
rieducazione posturale
tecniche manipolative e miofasciali
esercizi propriocettivi
– esercizi specifici validati per la loro efficacia nel ristabilire l’arco mediale del piede, la stabilità di esso e ridurre dolore e sintomi
– adozione eventuale di ortesi quali plantari e di tapecorrettivi o di supporto
– adozione di programmi di allenamento a casa

Il piede piatto nell’adulto può portare  a dolori/disfunzioni sia del piede che del ginocchio, inoltre può interessare l’intera catena cinetica condizionando anche la funzione e la morfologia della colonna lombare. Occorre inoltre ricordare che talvolta alcune disfunzioni posturali/funzionali originano dalle articolazioni delle anche e/o delle ginocchia. In tutti questi casi sarebbe opportuno contattare tempestivamente un fisioterapista specializzato nei disordini muscolo-scheletrici per una valutazione approfondita ed un programma terapeutico efficace.

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